trio
Cecilia-Il contatto-
di Linguacce
17.12.2017 |
1.383 |
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"Continuo il mio lavoro di bocca su di Andrea , mentre sento le mia braccia essere spostate indietro, il primo giro di corda attorno le braccia, sento la..."
Quando indosso il collare del padrone, Cecilia non esiste più, la sua mente completamente offuscata dai desideri di schiava. Abbiamo sempre giocato fuori dai canoni della normalità ,tra le quattro mura di casa nostra. Ma quando abbiamo incontrato Andrea, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso che lui avrebbe fatto parte del nostro gioco perverso. Sono NUDA con il mio collare da schiava, con in bocca un cazzo che non è di mio marito, lo succhio fino alla gola mentre il mio padrone guida la mia testa. Alzo gli occhi e li osservo, sguardi fermi e concentrati su di me, sulle mie labbra dipinte piene di un altro uomo" Brava , la mia schiava, succhia fino in fondo. Guarda che bella bocca piena....Adesso piccola, ci prendiamo cura di te" mi dice il mio uomo . Continuo il mio lavoro di bocca su di Andrea , mentre sento le mia braccia essere spostate indietro, il primo giro di corda attorno le braccia, sento la mia figa contrarsi. Un lavoro lungo e rodato, le mie braccia bloccate il seno sottolineato dai vari giri della corda nera.Il mio respiro accelera sempre un po di più ad ogni giro, Andrea guarda curioso le mie espressioni mentre il lavoro continua.
" Vediamo quanto sei brava piccola fatina. " mi aiutano ad alzarmi in piedi, Andrea si allontana appena per poi tornare da me con una candela rossa in mano.
" Avresti dovuto solo chiedere Cecilia, il tuo orgoglio ancora non è ben domato vero?" Mi dice mio marito , capisco che non sono stata abbastanza brava... oppure si sorrido nella mia testa. Finalmente le responsabilità non saranno mie.
" Ti vogliamo in piedi piccola, prendi tutto quello che vogliamo." Mi dice Andrea avvicinandosi ancora , mi guarda negli occhi mentre ad un cenno del mio padrone accende la candela... Tremo, lì guardo incerta, potrei fermare tutto lo so, ma non sono mai stata brava con l'orgoglio. " Puoi fermare tutto, se lo vuoi. Ma piccola, lo so che prenderai tutto. Fino all'ultima goccia di cera, dolore " la prima goccia scende sul mio seno, la osservo scendere come a rallentatore, trattengo il respiro mentre si adagia sulla mia pelle. Calore sul seno, alzo gli occhi su di loro Li guardo mentre la figa si contrae.
" Guarda gli occhi Andrea, si trasformano ad ogni goccia " dice il padrone mentre il nostro contatto con mano ferma, cola la cera sulla mia pelle. Non grido, offro il mio dolore silenziosamente, il mio respiro mi tradisce . Le dita mi toccano il seno il contrasto fra bollente cera e fresca pelle , scivolano su di me leggere fino ad arrivare al mio cuore di donna. Il Padrone mi infila con le dita. Faccio fatica ormai a rimanere in piedi le ginocchia mi tremano. Gli occhi faticano a rimanere aperti, sento un respiro sempre più veloce , forse il mio ma non ne sono sicura. Il seno ormai a fuoco, osservo un arabesco rosso di cera sulla mia pelle, un forte contrasto con le corde nere... " giochiamo ancora un pò Cecilia, " mi dicono portandomi a letto. Mi aiutano a distendermi, un pò scomoda ma posso resistere, stanno lì ai miei piedi e guardano la loro opera fatta di pallida pelle corde e cera; il padrone apre la scatola dei giochi il mio respiro si fa pesante .
" Ti faremo volare piccola, spegni il cervello, senti solamente " mi sussurra il mio uomo. "Apri le gambe !" Le apro lenta e sensuale un cuore lucido e caldo. Un piccolo vibratore sul clito ride mi scuote, i capezzolo prese nella morsa di denti bianchi. ..Il tempo passa scorre come il mio miele ,come il dolore fiorisce sul mio petto coperto di cera....voci lontane cercano di tenermi ancorata al letto , agli uomini che si trovano nella stanza. Solo calore; finalmente il cervello si spegne.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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